Già da un paio di giorni, e non
solo, si parla di un giovanissimo talento classe 1998 tal Hakim Mastour ai più
sconosciuto ma invece molto chiacchierato fin dagli inizi di Settembre tanto che
al suo primo allenamento con il Milan c’era folla, follia e trepidazione. Ma
soprattutto ne parla Berlusconi, da almeno un paio di giorni, in ogni dove.
Oggi da Barbara D’Urso.
Il talentuoso ragazzo ex Reggiana
era a un passo dall’Inter quando una cifra faraonica, si parla di 500 000 euro,
fu stanziata dal Milan per soffiarlo ai cugini. Soldi dati alla famiglia e per
il cartellino, per convincere tutti che l’opzione migliore era quella
rossonera. Il talento cristallino non ha fatto versare lacrime al settore
giovanile dell’Inter poiché stiamo parlando di un ragazzino di 14 anni e
nemmeno Messi fu pagato tanto. Non solo: 1,65 cm, tanta esperienza da fare, e
poche partite fin’ora. Ma allora perché parlarne tanto? Perché rischiare di
creare tanta attenzione su questo ragazzo caricandolo di responsabilità ed
aspettative?
Un paio di nomi di grandissimo
talento come quelli di Di Sciglio o El Shaarawi rendono sicuramente meno amara
la posizione del Milan in classifica e le illustri partenze, meta Parigi,
dell’estate. Berlusconi ha sempre legato i suoi destini elettorali ai risultati
calcistici facendone un credo di comunicazione che, in genere, gli ha sempre
dato ragione. Il problema per il Presidente del Milan è che i grandi colpi sono
alle spalle, come il futuro, le ambizioni, un intero paese, gli elettori, più
di un tifoso. E in tempi di magra si può acquistare poco e si può solo vendere
ciò che c’è in casa: quindi Mastour diventa in pochi giorni la promessa di un
futuro roseo per la squadra. Così come la presenza di B. agli allenamenti da
motivatore o portafortuna è indice di rinascita. Così come il fatto che El
Shaarawi, che tanto bene sta facendo, ha qualcosa di simile a Mastour è simbolo
di un futuro giovane e nuovo, anche se i due..beh più diversi non si può. Ma nell’ottica
del Presidente ciò che somiglia a un successo è già un successo, ciò che sembra
è già realtà.
Tuttavia anche i più profani di calcio sanno che le squadre
giocano in undici e quindi un Mastour non fa primavera. L’inter primavera domina
da due anni la scena, ottimi anche quelli di Roma, Juventus, Fiorentina e Atalanta e ogni vivaio è stato costruito con giudizio e, così
come altri buoni vivai, con senso di responsabilità verso i ragazzi. Allora
qual è il colpo di genio del signore di Arcore? Semplice. Mastour non è come
gli altri, è un supereroe, qualcuno capace di vincere da solo, di mettere un pallone da calcio in
un canestro. E spopolano i video sul web in cui il nostro palleggia con
qualsiasi cosa: palline da tennis o da golf. E, volutamente, a bordo piscina
proprio con El Shaarawi. La giocoleria del Presidente è l’ultima frontiera
dello scouting e chissà che non riesca a convicere tutti che sia quella la cosa
importante nella vita, nella politica, nel calcio: stare fermi a palleggiare,
attendere l’arrivo incontrovertibile del
talento e non sudare sul campo. Esteticamente non fa una piega. L’impressione
di fondo però è quella di un ragazzino di appena 14 anni che dovrebbe vivere il calcio e il suo
talento al riparo da tanta mediatica attenzione.
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