Secondo i Maya questo post non dovrebbe esistere ma visto
che ci siamo, qui, sani e salvi e in attesa di veder aggiornata la fine del
mondo al 23 Dicembre 2012 o 1 15 2013 o nel 2038 allora tanto vale aspettare
mangiando qualcosa.
C’è il campionato nel week end e si può
cominciare a seguire qualche movimento, qualche segnale per il calciomercato:
alcune eccellenti esclusioni dai convocati nelle formazioni possono indicare ai più smaliziati
le possibili partenze dei giocatori verso le loro squadre future nel
calciomercato di Gennaio. Insomma tutto continua, figuriamoci il calcio.
Tuttavia ho pensato a cosa mi sarei portato dietro, intendo
sportivamente parlando, se il mondo fosse finito davvero. Sono fra i
fortunati che ha visto la mano di Dio, giusto per rimanere in tema: quel gol di
Maradona strappato alla storia. E purtroppo ho visto l’esultanza esagerata solo
qualche ora prima che la sua carriera finisse davvero, per doping, in un altro
mondiale. Ho visto una punizione fatta ad arte in un Napoli Juvenuts tirata dal
Pibe con una traiettora impossibile ai mortali - forse possibile a qualche
alieno appunto - sempre per rimanere in tema. E dulcis in fundo è di oggi la
notizia che Maradona allenerà l’Iraq e per l’ennesima volta farà l'unica cosa di cui non è capace con un pallone fra i piedi: l’allenatore. Questa me la sarei persa volentieri.
E potrei fare un elenco di momenti di sport che mi sarei
portato dietro e penso che ci portiamo dietro tutti: ogni discesa di Tomba, la
famosa testata di Zidane e quel magnifico mondiale vinto dall’Italia a Berlino. Mi sarei sicuramente ricordato prima del meteorite Maya la faccia scavata di Gelindo Bordin alla sua ultima olimpiade ma anche la croce
perfettta agli anelli di Yuri Chechi. E affogando nel diluvio avrei ripensato alla schiacciata di Zorzi che ci aveva già
messo a medaglia e mancavano ancora due punti ai pugni alla vita di Tyson, alla meravigliosa rovesciata di Djorkaeff in Inter Roma, e quel maledetto fallo di
Nedved in semifinale che lo escluse, appunto dalla finale di champions. Ma
anche: il magnifico Van Basten, la finale a Barcellona dominata dai rossoneri,
e la vittoria dell’Inter sul Barcellona nell’anno del triplete. E i momenti
dolorosi anche: la morte di quel campione che fu Ayrton Senna e quella
dolorosa di Marco Simoncelli che campione lo sarebbe diventato a breve.